
Come è cambiato il crimine: dall’antropologia forense al deepweb
Dall’antropologia forense al deepweb
E’ innegabile come il comportamento criminale abbia subito dei cambiamenti, parallelamente ai cambiamenti sociali: così come si è evoluta la società, infatti, si è evoluto il modo di commettere un crimine.
E’ anche per questo che oggi che il professionista esperto in criminologia deve necessariamente avere una formazione multidisciplinare: se cambia il crimine, cambia anche il modo di analizzarlo.
Il Corso di Alta Formazione in Criminologia e Forensics Science di distingue per l’ampiezza dei temi trattati e le peculiarità professionali dei docenti coinvolti.
Saranno toccati tantissimi punti, in linea con l’evoluzione che ha interessato la disciplina della criminologia, tra cui la classica antropologia forense e i reati online.
L’antropologia forense, ovvero la disciplina che studia i resti umani nell’ambito di indagini dell’autorità giudiziaria allo scopo di identificarli e di fornire informazioni utili all’accertamento delle circostanze e delle cause della morte e all’individuazione di eventuali responsabili, sarà il fulcro di una lezione di CFS.
Anche i reati on-line, con un particolare focus sul deepweb, saranno al centro di una lezione di CFS in cui di parlerà dello sviluppo esponenziale dei mezzi di comunicazione e la capillarizzazione della rete internet che ha portato ad un inevitabile sviluppo ed incremento dei reati perpetrati on-line.
Grande rilevanza hanno le truffe, attraverso mezzi come il phishing, che consta nell’inviare all’utente un’e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o similia, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.). Internet, tuttavia, in quanto potentissimo mezzo di comunicazione, non si limita a dare la possibilità ai truffatori di attirare ignari utenti, bensì è in grado di fornire loro anche una linea comunicativa sicura. E’ inevitabile, quindi, parlare di deepweb e di tutto ciò che concerne il cosiddetto “internet sommerso”.
In realtà, la definizione di deepweb è piuttosto innocente.
Vengono considerati contenuti “deep” tutti quelli non indicizzati dai maggiori motori di ricerca, e spesso si tratta di siti poco curati o pagine web aperte da poco, o, ancora, siti di aziende commerciali. Si tratta, infatti, di siti difficili da raggiungere attraverso i motori di ricerca, ma facilmente rintracciabili qualora si conosca già il dominio.
Accedere, invece, ai veri contenuti della darknet è tutt’altro conto.
non basta, infatti, il semplice dominio, bensì viene richiesto l’aiuto di alcuni software in grado di fare da ponte, tra la normale rete internet e la darknet vera e propria. Tra questi, il più comune è TOR (acronimo per “The Onion Router”), un software che permette di occultare l’indirizzo IP del computer utilizzato, rendendo così anonima l’identità dell’utente.
La darknet, in realtà, nasce come rete comunicativa sicura per lo scambio di informazioni di una certa riservatezza, spesso con fini militari. Solo in un secondo momento le sue potenzialità sono state adoperate per i fini che ormai sono entrati nell’immaginario comune, quando parliamo di “deepweb”. Sono diverse, infatti, le attività criminali che trovano il proprio spazio nella darknet: dalla compravendita di armi, allo scambio di materiale pedopornografico, passando per la vendita di droghe, di identità rubate, di soldi falsi e trova un drammatico spazio anche il sadismo, ovvero lo scambio tra utenti di immagini e video che riprendono scene di violenza.
L’avvento del deepweb non ha modificato il comportamento dei soggetti propensi al commettere un crimine, tuttavia ha dato loro la possibilità di fare rete, di condividere, nel completo anonimato. Nel caso particolare del sadismo, le pulsioni che spingono il soggetto verso l’azione criminale non hanno subito un particolare cambiamento, piuttosto hanno trovato nel deepweb una nuova forma di espressione.
Esistono, infatti, dei veri e propri black markets, ovvero dei negozi online dove l’utente può scegliere e comprare qualsiasi cosa. Questo è possibile grazie all’anonimato e alla sicurezza che la darknet garantisce. Anche il pagamento è garantito in anonimato e segretezza. La darknet, infatti, si serve esclusivamente di cripto valute, come i bitcoin, una valuta virtuale inventata nel 2009 e strutturata attraverso un complesso sistema di crittografia che rende anonime le transazioni. Tutto questo rende impossibile alle forze dell’ordine poter individuare e perseguire sia chi compra che chi vende materiale sulla darknet. Le criticità e le peculiarità della darknet saranno ampiamente analizzate e studiate nel corso della lezione dedicate di CFS.
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